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L’imperatore Tiberio a Capri

Tiberio fu il secondo imperatore romano che scelse di soggiornare a Capri dove fece edificare ben 12 ville tra cui quella da lui preferita perché eretta su uno dei promontori più alti dell’isola a 334 metri sul livello del mare denominata Villa Jovis.
 
Le cronache dell’epoca narrano di un regnante non particolarmente amato dal popolo dell’Urbe, che a causa di un grande dispiacere dovuto alla morte di un figlio e stanco delle discordie politiche scelse di ritirarsi, negli ultimi anni della sua vita, sull’isola di Capri, nel 27 d.C.
 
Tiberio fu una figura piuttosto controversa. Alcuni storici lo descrivono con una personalità depravata e talmente brutale da dar vita alla leggenda che lo vuole dedito a scaraventare, dal famoso Salto di Tiberio, schiavi e nemici che se anche sopravvivevano alla rovinosa caduta trovavano poi la morte per mano di marinai che su imbarcazioni sottostanti la rupe percuotevano gli sventurati con i remi o li dilaniavano arpionandoli con degli uncini. Altri, invece, secondo chi scrive, più illuminati, riferiscono di un uomo silenzioso ed amante della solitudine dedito a lunghe passeggiate sull’altura dove si ergeva Villa Jovis, con lo sguardo perso nello splendido panorama del mare e della costa napoletana.
 
Nel corso dei lunghi anni che Tiberio trascorse a Capri non tralasciò mai di occuparsi del governo del suo Impero facendo trasferire sull’Isola alcune delle cariche di Stato più importanti ed i suoi uomini di fiducia. E per tale necessità fece ampliare la capienza di Villa Jovis già adibita per metà a fortezza, aggiungendo diversi alloggi ed anche delle cisterne per il recupero delle acque piovane.
 
Negli ultimi anni della sua vita Tiberio provò a rientrare a Roma in diversi momenti rinunciandovi ogni volta tranne l’ultima in cui, anche se in cattive condizioni di salute, riuscì ad arrivare a poche miglia dalla città, ma sconvolto da un presagio negativo decise di tornare indietro. Durante il viaggio di rientro dovette sostare a Miseno in attesa che si calmasse la furia del mare per potersi imbarcare per Capri, ma l’aggravarsi del suo stato di salute lo portò alla morte il 16 marzo del 37 d.C. Anche se, cronache dell’epoca narrano di una sua inaspettata ripresa dopo che era stato dato per morto ed era già stato designato Calligola quale suo successore. Il prefetto Macrone, allora, per ovviare ad eventuali complicazioni diede ordine di farlo soffocare tra le coperte. Tuttavia studi più recenti accreditano la sua morta ad un evento naturale.
 
Della vita di Tiberio a Capri restano diverse testimonianze tra cui le più evidenti sono rappresentate dai ruderi ben visibili di tre delle sue grandiosi abitazioni: la succitata Villa Jovis, Villa Damecuta e Palazzo a Mare ed alcune tracce dell’epoca sono state rinvenute anche nella famosissima Grotta Azzurra che pare fosse collegata ad una delle tante ville dell’imperatore tramite un passaggio segreto e che lui la usasse come ninfeo marino e piscina privata.
 
Comunque siano andati gli eventi la figura dell’imperatore Tiberio resterà per sempre legata a Capri rientrando a pieno titolo tra coloro che con la loro storia e la forte personalità hanno contribuito ad accrescere il mito dell’Isola Azzurra.
 
Foto – fonte web
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