Ultimi Post

Ritratti Capresi

Ritratti

Delizia del cuore…e del gusto

Sedendosi nella sala principale del ristorante La Capannina, dai colori pastello che ricordano la sognante bellezza della natura di Capri, si ha la sensazione di entrare

Leggi »

Quarant’anni di tramonti, tempeste di ponente e feste danzanti.

Ritratti capresi è una serie di interviste con protagonisti dell’imprenditoria isolana. I percorsi di vita, i progetti, i sogni ed i segreti di tanti artefici del Mito di Capri nel mondo.



Tra Nello D’Esposito e suo figlio Gianmaria si naviga in quarant’anni di tramonti, tempeste di ponente e feste danzanti al chiaro della luce del Faro di Punta Carena, simbolo di vita e speranza.

Fu mio padre Ercole – rammenta Nello – il pioniere di questa impresa. Era un imprenditore edile di successo. Il sindaco di allora lo spinse a creare al Faro, dove anni prima era esistita solo una piccola locanda, uno stabilimento balneare innovativo, simbolo di una Anacapri che guardava al futuro“.

È stata la forza della famiglia D’Esposito, di Ercole e dei suoi figli, a far sì che il Lido del Faro, esposto ai mari e ai venti occidentali, diventasse in pochi anni uno degli stabilimenti balneari più glamour dell’isola.

Quando arrivi al Faro – ci suggerisce Gianmaria – valichi un confine ideale. Ti estranei dalla tua ansia e dai tuoi problemi. La bellezza della natura ti regala un’energia vitale, sinonimo di felicità. Al Faro ogni tramonto è un piccolo capolavoro caprese, come i quadri del famoso pittore inglese Turner che dipinse per una vita sempre lo stesso tramonto, in apparenza uguale ma sempre diversoTante volte ci fermiamo a guardare i colori mutevoli del tramonto e sembra che tutta la nostra stanchezza svanisca. Mia madre, Renata li fotografa tutti”

È il mare, con la sua imponderabile forza ad essere il pensiero dominante nell’inconscio di Nello.

Di notte, in inverno, quando soffia impetuoso il vento, mi sveglio e vorrei correre al Faro per difendere il mio Lido che negli ultimi quarant’anni le tempeste di libeccio e di ponente hanno distrutto più volte“.

Gianmaria invece, come tutti i giovani, guarda al futuro e alla tecnologia.

Abbiamo digitalizzato il sistema prenotazione. Chiunque con il proprio cellulare può prenotare e scegliere la propria piazzola preferita al sole“.

Ma Gianmaria pensa anche al futuro del suo Nume Tutelare: “spero che i locali sottostanti il Faro, possano un domani diventare un “Museo del mare” e un centro di osservazione e di difesa dei cetacei che nuotano nei nostri mari, un luogo, collegato magari con il Centro Dohrn di Napoli, aperto a tutti, ai turisti e agli isolani

Per un attimo lo sguardo solare di Nello, rivolto con fiducia a suo figlio, per pochi secondi diventa cupo ” Il Faro è diventato, insieme a Gradola, l’unico sbocco al mare di Anacapri. Rischiamo che nel 2024 tanti dei nostri lidi isolani vengano privatizzati e acquisiti all’asta da grossi fondi d’investimento stranieri. Ma noi preferiamo essere ottimisti“.

Salutandomi, mi dice sorridendo “Forse sarà la luce del Faro ad illuminare le nostre idee e il nostro futuro“.

a cura di Renato Esposito.

Post Correlati