Uno sguardo all’estate appena trascorsa dal punto di vista dello chef Salvatore Aprea

Oltre al lavoro del ristorante da Tonino, quest’anno anche la grande avventura di That’s Amore Capri

Il mese di ottobre è, per chi conduce un’attività in un luogo di villeggiatura come l’isola di Capri, sempre un po’ tempo di bilanci. Quest’anno lo è ancora di più, in quanto l’estate è giunta a conclusione di un periodo trascorso tra chiusure e limitazioni nella possibilità di frequentare ristoranti e altre attività di svago e di ritrovo.

In questa intervista abbiamo chiesto ad un importante ristoratore di Capri, Salvatore Aprea del ristorante da Tonino, un resoconto della stagione trascorsa e le sue previsioni su cosa può attendersi il settore per il futuro. 

Quest’estate 2021 si è aperta alla grande per te, col recente riconoscimento degli ambiti 3 Cappelli. Com’è proseguita?

“Quest’estate si è lavorato molto. C’è stata una grande affluenza, insomma c’è finalmente la sensazione di scorgere una luce in fondo al tunnel. Ovviamente, speriamo che le cose vadano sempre meglio, e di tornare presto alla piena normalità”.

Il turismo internazionale è riuscito a riattivarsi in questa stagione?

“Si, decisamente. Quest’anno abbiamo di nuovo avuto un buon livello di turismo internazionale; c’è sempre stata, come l’anno precedente, una grande affluenza di turisti italiani, ma quest’anno si è aggiunta quella componente europea ed extrauropea di cui si era sentita la mancanza nella precedente stagione”.

Sappiamo che il ristorante non è l’unico progetto che porti avanti: insieme ad altri imprenditori locali, hai infatti fondato That’s Amore Capri, di cui sei il presidente. Puoi raccontarci questa esperienza?

“That’s Amore Capri nasce da un gruppo di imprenditori con l’obiettivo comune di creare qualcosa per l’isola, animarla attraverso eventi culturali ed enogastronomici, ma anche di aiutare il prossimo tramite iniziative di beneficenza. Il progetto si concretizza in modalità differenti che spaziano tra spettacolo, arte e cultura in genere. Abbiamo cominciato la prima edizione con una serata organizzata alla Certosa di San Giacomo, e adesso concluderemo con una cena di gala presso il ristorante da Paolino. Intanto, noi organizzatori stiamo già cominciando a pensare ai prossimi eventi che porteremo a Capri”.

A proposito dell’evento alla Certosa di San Giacomo, sappiamo che è stato un grande successo. Quali sono le tue impressioni? Sei soddisfatto? Hai già qualche idea per eventi futuri?

“Ritengo che l’evento abbia riscosso il gradimento del pubblico in quanto incentrato sulla leggerezza, che era ciò di cui la gente aveva più bisogno in questo periodo. In fondo è un’esigenza semplice, quella di incontrarsi, di trascorrere qualche ora in armonia e spensieratezza… Ma, purtroppo, negli ultimi anni sono mancati momenti del genere, e siamo stati fieri di aver contribuito nel nostro piccolo al loro ritorno. La formula cena + spettacolo mi sembra l’ideale, e potremmo pensare a qualcosa di simile per la prossima occasione”. 

Per il prossimo evento scenderai in campo… anzi, in cucina, con lo chef del ristorante da Paolino, Giuseppe Mansi. Cosa state preparando per la serata del 4 ottobre?

“Ci sarà un aperitivo di benvenuto, seguirà un antipasto a cura del ristorante da Paolino, mentre la nostra specialità sarà il polpo con friarielli e zucca. Loro sarà la responsabilità del primo, con i ravioli al limone; come secondi, propongono un assaggio di ricciola alla griglia, mentre noi la guancia di manzo alla pizzaiola e cavolfiori. La cena si conclude infine con la famosa delizia al limone di Paolino. La serata sarà inoltre animata dallo spettacolo di Peppino di Capri ed Erminio Sinni”.

La buona cucina sembra un aspetto centrale nel progetto. In che modo credi che riscoprire il piacere della tavola e valorizzare le nostre radici enogastronomiche possano aiutare la ripartenza?

“Credo che la cucina e le tradizioni enogastronomiche siano parte integrante della nostra cultura. Quando visitiamo un posto, oltre ad ammirare i monumenti e le sue bellezze naturali, vogliamo anche assaggiare i piatti tipici, in quanto la cucina è un’espressione culturale a tutti gli effetti. Inoltre, utilizziamo la cucina nel progetto That’s Amore Capri anche in un’altra chiave: le nostre cene, il cui ricavato viene devoluto in beneficenza, sono un’occasione per aiutare il prossimo, ma anche momenti per ritrovare una convivialità che con la pandemia sembrava perduta”. 

Visto che l’isola in inverno va in “letargo”, come uno chef riesce a rendere comunque fruttuosi questi mesi? 

“L’inverno ci è sicuramente utile per prepararci al meglio per la stagione futura. Al ristorante stiamo pensando ad esempio di realizzare dei lavori di miglioramento dei locali. Questo sempre considerando il clima di incertezza in cui per ora purtroppo siamo ancora immersi, che ci rende inevitabilmente più complesso effettuare una adeguata pianificazione”.

Cosa credi cambierà nella stagione 2022?

“E’ un po’ presto per prevederlo, ma speriamo che ci attenda una stagione tranquilla, senza restrizioni, e che possiamo viverla senza timori, con la serenità che ci permetta di lavorare al meglio”.

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